Cittadini e servizi socio sanitari che lavorano insieme, per individuare bisogni e dare risposte. È così che è nato il progetto “Outdoor” per bambini e ragazzi con spettro autistico, ideato dalla rete clinica aziendale autismo, diretta dal  neuropsichiatra Infantile dottor Ettore Caterino, promosso dalla direzione del dipartimento di Salute mentale insieme alla direzione sanitaria dell’azienda Usl Toscana sud est, e finanziato dal Coeso Società della Salute a partire da un percorso di coprogettazione con le associazioni Iron Mamme e Biglie sciolte, che riuniscono genitori di figli con autismo, e attivo, da qualche giorno, anche nel Grossetano.

“Nel periodo del lockdown – spiega il dottor Caterino – ci siamo confrontati a lungo con le famiglie e le loro associazioni di rappresentanza sulle criticità legate all’isolamento dei ragazzi, che hanno dovuto rinunciare, tra le varie cose, anche all’attività nei centri dedicati. Con la Fase 2, però, si sono aperte nuove possibilità, per provare ad organizzare attività all’esterno. Un’occasione importante per dare servizi alle famiglie e operare con i ragazzi”. Così, grazie anche alla collaborazione dei Comuni di Grosseto, Follonica, Castiglione della Pescaia e della Prefettura di Grosseto si sono individuati degli spazi pubblici, pinete, spiagge che ospitano adesso, e per tutto il mese, una serie di attività educative e ricreative, gestite dagli educatori della cooperativa Arcobaleno.

“Il progetto Outdoor autismo –  aggiunge Fabrizio Boldrini, direttore del Coeso SdS –  intende sostenere le famiglie e promuovere socializzazione e autonomia dei ragazzi, migliorare le loro competenze o abilità e attitudini, promuovendo il loro benessere. Il fatto che sia svolto all’aria aperta consente, infatti, di mettere in pratica con maggiore serenità le norme di comportamento previste per diminuire il contagio da Covid e, allo stesso tempo, offre ai partecipanti la possibilità di sperimentare situazioni nuovi, utili però per il loro sviluppo”.

Sono 15 i bambini e ragazzi che nei tre comuni coinvolti partecipano al progetto. Le attività sono proposte per piccoli gruppi e i partecipanti vanno dai 5 ai 18 anni di età. Per ogni gruppo vengono proposte attività educative e abilitative adatte, utili per il loro sviluppo, basate sulle loro attitudini, talenti e desideri, che grazie alla forza del gruppo ed alla guida di educatori supervisionati dal dr. Caterino e dalla equipe del centro autismo si esprimono secondo il modello dell’apprendimento della realtà, della partecipazione e della socialità.

Pinete, spiagge, parchi, infatti, diventano luoghi da esplorare, per acquisire o migliorare competenze, sperimentare modalità di relazione con l’altro ed espressione di sé: in particolare le aree verdi favoriscono il rilassamento e l’esperienza di materiali, odori e suoni, oltre alla scoperta di esseri viventi; la spiaggia, per i ragazzi con autismo che spesso tendono a camminare sulle punte, offre un importante feedback sensoriale, che favorisce il corretto sviluppo dello schema corporeo e della percezione del proprio corpo nello spazio. Inoltre, per le loro proprietà, sabbia e acqua garantiscono piacevoli sensazioni di contenimento e rilassamento. Oltre alla possibilità di vivere esperienze, elemento fondamentale del progetto è il “fare insieme”, perché rende il ragazzo con spettro autistico protagonista attivo dell’esperienza nel proprio contesto di vita.