Si terranno il 28 gennaio, il 4 e l’undici febbraio, dalle ore 17 alle 19, i tre incontri del progetto “Samedi”, rivolto a cittadini stranieri, per contrastare il disagio mentale e la dipendenza da sostanze stupefacenti. Il progetto è promosso dalla Società della salute delle zone Amiata Grossetana, Colline Metallifere e Grossetana, in collaborazione con l’Azienda Usl Toscana Sud-est e con l’Università degli studi di Siena dipartimento scienze sociali, politiche e cognitive. Gli incontri, organizzati dal laboratorio sulle disuguaglianze dell’Università di Siena, si terranno a distanza tramite la piattaforma Moodle Unisi e ai partecipanti saranno fornite le credenziali di accesso via mail.

Il primo incontro si terrà giovedì 28 gennaio, dalle 17 alle 19, e avrà come titolo “Samedi, un progetto per curare in rete, oltre le barriere culturali”. Interverranno: Massimiliano Marcucci, Coeso SdS Grosseto; Stefania Magi, Asl Toscana sud-est; Marco Becattini, Asl Toscana sud-est; Massimiliano Cerretini, Asl Toscana sud-est; Giovanna Tizzi, Oxfam Italia; Michela Marchetti, Oxfam Italia; Riccardo Franchini e Andrea Biliotti dell’Università di Siena.

Il secondo incontro, che si terrà il giovedì successivo, 4 febbraio sempre dalle 17 alle 19, avrà come argomento “Verso una mappatura dei servizi e delle opportunità di salute in Toscana sud-est. Parteciperanno: Riccardo Franchini e Andrea Biliotti dell’Università di Siena; Michela Marchetti, Oxfam Italia. Il terzo incontro si terrà giovedì 11 febbraio, alla stessa ora, e volgerà su “Il profilo Esc. Quale ruolo per gli educatori di salute di comunità nel progetto Samedi”. Parteciperanno Ricacrdo Franchini, dell’Università di Siena e Michela Marchetti, di Oxfam Italia.

L’obiettivo del progetto è quello di contribuire a qualificare il sistema di tutela sanitaria attraverso la sperimentazione di servizi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione rivolti ai cittadini di Paesi terzi portatori di disagio mentale e di patologie legate alla dipendenza da sostanze stupefacenti e alcool. Si rivolge ai servizi sanitari territoriali, compresi i circa 60 operatori sanitari che ci lavorano, oltre che ai cittadini di Paesi terzi regolarmente soggiornanti e portatori di disagio mentale e di patologie legate alla dipendenza da sostanze stupefacenti e alcool. Per informazioni scrivere a: riccardo.samedi@gmail.com.