Sono state inaugurate venerdì 28 luglio, due piazze del Parco Ombrone di Grosseto grazie al progetto “Street’s education: creatività urbana tra rigenerazione e riqualificazione”, promosso dal Comune di Grosseto e realizzato dal Coeso Società della salute, con il contributo del Consiglio regionale della Toscana.

“Continua l’impegno dell’Amministrazione comunale nel promuovere e implementare progetti formativi per i più giovani che non solo ne incentivino l’educazione civica, ma trasformino Grosseto in una città educativa – commentano il primo cittadino Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore al Sociale Sara Minozzi –. Dopo l’intervento nel piazzale di via De Amicis, siamo soddisfatti di aver riqualificato un’altra zona molto frequentata della nostra città, quale il D-Park, che da oggi potrà godere di due nuove aree attrezzate per i nostri ragazzi”.

“Interventi di questo tipo – commenta la direttrice del Coeso Società della Salute Tania Barbi – hanno una valenza anche sociale: perché individuare e prendersi cura di aree dedicate ai giovani, dove possano incontrarsi ed esprimersi, può aiutare a contrastare comportamenti devianti, che spesso sono manifestazioni di malessere e disagio”.

Le due piazze, nello specifico, hanno visto la messa a dimora di un’area attrezzata per lo street skateboard e di un’opera di street art ispirata all’arte etrusca e attraversata da una pista per le macchinine telecomandate, richiesta proprio dai giovani che si sono avvicinati al progetto, e che riprodurrà le mura medicee della città. La realizzazione dell’area attrezzata è stata curata da Samurai Skateparks, tenendo presente le esigenze degli skaters locali e provvedendo quindi alla realizzazione di una panchina in calcestruzzo con bordi di metallo e un lato inclinato, per permettere le variazioni di skate tricks. Oltre alla panchina è stato realizzato un “parking block”, ovvero uno di quei manufatti in calcestruzzo che si trovano spesso nei parcheggi degli Stati Uniti e che gli skateboarders usano per manovre come slides e grinds. L’idea per la realizzazione di questi interventi è arrivata dallo staff generazionale del progetto “Street’s rooms” e dalla cabina di regia del progetto ““Street’s education: creatività urbana tra rigenerazione e riqualificazione”, che unisce enti, associazioni e privati cittadini.

Il secondo progetto, ispirato all’arte etrusca, è stato invece curato da “stART – Open your eyes”: un’associazione culturale che promuove l’arte contemporanea soprattutto nel contesto urbano e sostiene il lavoro degli artisti emergenti. L’opera inaugurata, dal titolo “Back to the future”, è stata curata da Gian Guido Grassi ed eseguita dagli artisti Aris e Muz, tra i principali protagonisti della scena urbana italiana. L’opera indaga la tradizione e la storia di Grosseto dandone una lettura contemporanea, recuperando la matrice etrusca con riferimenti ai mosaici ritrovati a Roselle: i colori (con una prevalenza di bianco e nero), lo schema costruttivo (una cornice esterna che inquadra la parte decorata), la componente geometrica e il ritmo degli elementi che si sviluppa in modo simmetrico verso il centro per abbracciare l’intera area e creare un ambiente; i profili richiamano quelli presenti sui vasi etruschi rinvenuti sul territorio. Al contempo la pista per le macchine telecomandate omaggia la planimetria della cinta muraria cinquecentesca.

Oltre all’inaugurazione delle due piazze, che si è tenuta alla presenza del sindaco Vivarelli Colonna, dell’assessore Minozzi, dei rappresentanti del Coeso Società della Salute e degli altri soggetti coinvolti, le persone presenti hanno potuto ammirare le esibizioni di skate, provare a partecipare a lezioni di skate nel nuovo impianto, o per i più piccoli fare giochi di gruppo e attacchi d’arte estemporanea, il tutto con musica e una bella partecipazione.

Per maggiori informazioni è possibile contattare la responsabile pedagogica del progetto per il Coeso Francesca Pantalei oppure scrivere a francescapantalei@libero.it.

APPROFONDIMENTO: CHI SONO I SOGGETTI COINVOLTI NELL’OPERA DI STREET ART

L’associazione stART – Open your eyes è nata nel giugno 2017 e coinvolge un team di giovani creativi under 35 con competenze complementari (fotografo, videomaker, ufficio stampa e social media marketing, assistenti); ha all’attivo importanti rassegne internazionali, festival, mostre e pubblicazioni. Il curatore è Gian Guido Maria Grassi, nato a Lucca nel 1988.

Gian Guido Grassi (1988) è un curatore di arte contemporanea. Eredita questa passione in famiglia e nel 2017 fonda stART – Open your eyes con cui realizza progetti artistici, specializzandosi in street art e rigenerazione urbana. Dirige festival, cura e organizza mostre in spazi istituzionali e privati, scrive articoli, pubblica volumi e collabora con e artisti italiani e stranieri come il russo Alexey Morosov e l’uruguaiano Pablo Atchugarry. Tra le mostre più importanti Attitude /Graffiti Writing, Street art, Neo muralismo” presso Palazzo Blu di Pisa, Pablo Atchugarry/ Il risveglio della natura esposizione diffusa nel centro storico di Lucca.

Aris inizia la sua attività nel ’93 dipingendo su treni e spazi murali; l’evoluzione del lettering e la passione per la grafica lo portano a sviluppare un linguaggio personale che unisce in sé molte istanze: le sue figure surreali, riconoscibili grazie agli enigmatici profili, sembrano avere una natura liquida e lunare, capaci di cambiare continuamente e amalgamarsi attraverso successive stratificazioni in nuove forme e colori che ne sottolineano la mutabilità nel tempo e tendono all’astrazione. È stato tra i protagonisti della mostra al Pac di Milano, “Street Art, Sweet Art” nel 2007 (la prima a consacrare ufficialmente, all’interno di un’istituzione museale pubblica, l’arte urbana) e nel 2014 ha partecipato alla mostra “From Street to Art” presso l’Italian Cultural Institute di New York, volta a stabilire un dialogo tra avanguardie artistiche e street art. Il viaggio e la necessità di esplorare sono parti fondamentali della sua vita e del suo lavoro, portandolo a dipingere in varie nazioni, come Spagna, Germania, Polonia, Russia e realizzare numerose opere pubbliche in spazi non tradizionalmente votati all’arte, dedicandosi spesso alla rivitalizzazione e rigenerazione del landscape urbano e peri-urbano.

Muz (Samuel Rosi), nasce nel 1995 a San Miniato. Vive e lavora tra Firenze e Milano, dove studia Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Sono numerose le mostre a cui ha preso parte ed è tra i più interessanti giovani artisti italiani. Muz si approccia all’arte urbana interessandosi a luoghi marginali e di apparente inutilizzo; l’attenzione rispetto all’elemento pittorico si rivolge progressivamente verso l’architettura del luogo dove viene compiuto l’intervento, ricercandone e reinterpretandone gli elementi strutturali. Tale approccio permane all’interno del proprio lavoro, proseguendo un’indagine relativa alla percezione dello spazio circostante: Muz individua dei soggetti in grado di mostrarsi sia come unità sia come parte, una parte in grado di intervenire a completamento di una totalità preesistente. Fondamentale è il concetto di vuoto per vivere in uno spazio con la massima libertà possibile occorre innanzitutto creare il vuoto.