E’ stato siglato questa mattina, giovedì 28 settembre, nella Questura di Grosseto, il Protocollo Zeus tra la Questura e il Coeso  – Società della Salute delle zone Amiata Grossetana, Colline Metallifere e Area Grossetana Grosseto; presenti alla sottoscrizione il Questore di Grosseto Antonio Mannoni, il dirigente della divisione Polizia anticrimine Evandro Clementucci e la direttrice del Coeso Tania Barbi.

Il Protocollo Zeus, promosso dal Ministero dell’Interno-Direzione Centrale Anticrimine, è già attivo in altre città italiane ed è finalizzato ad aumentare l’efficacia dello strumento dell’ammonimento del Questore, atto amministrativo previsto per le condotte riconducibili alla violenza domestica o agli atti persecutori, che intima all’uomo di interrompere qualsiasi forma di aggressione, anche verbale, e anticipa la tutela della vittima intervenendo sul maltrattante prima che si palesino condotte penalmente rilevanti.

Uno strumento che mira alla rieducazione degli uomini ammoniti per condotte persecutorie e/o per atti di violenza domestica attraverso la “presa in carico” degli stessi da parte di un’équipe di lavoro multiprofessionale che propone un percorso di terapia e cure rivolto ai maltrattanti.

Il protocollo costituisce uno strumento di collaborazione sinergica che si rivolge all’autore delle violenze, puntando a prevenire la violenza domestica attraverso un percorso di recupero e cura degli autori di questi reati prima che si concretizzino.

In particolare i soggetti violenti, che in questa fase non sono stati ancora segnalati all’autorità giudiziaria, ma sono stati oggetto dell’ammonimento da parte del Questore, al momento della notifica dell’atto, riceveranno un invito a rivolgersi allo Sportello SAM (Spazio ascolto uomini maltrattanti) del Coeso per seguire volontariamente un percorso gratuito ed anonimo, con la finalità di accompagnare al cambiamento gli autori dei comportamenti violenti per prevenire il compimento fatti più gravi.

“L’obiettivo è favorire un cambiamento profondo – dichiara il Questore Antonio Mannoni – Il protocollo offre uno strumento volto ad evitare recidive, a responsabilizzare l’uomo e portarlo a riflettere e prendere consapevolezza della gravità dei suoi gesti, attraverso un percorso di aiuto a gestire le emozioni da parte di esperti, in modo da riuscire ad intervenire prima che avvenga un ulteriore episodio di violenza. Il fine di questo intervento è tutelare ulteriormente la donna, affinché non diventi una vittima”.

Tale strumento, che si affianca ed è complementare agli interventi effettuati a sostegno delle vittime, si è rivelato efficace, essendosi riscontrato un importante calo dovuto all’attività di recupero sugli abusanti, tanto che una larga percentuale non ha più manifestato forme di violenza, avendo capito il disvalore delle proprie azioni.

“La firma del Protocollo Zeus – dichiara Tania Barbi, Direttrice del Coeso SdS – va a rinsaldare la collaborazione tra la Società della Salute e la Questura e si inserisce nella fitta rete di progetti condivisi tra istituzioni, portata avanti per andare ad affrontare tematiche importanti, come quella della violenza, e lavorare in un’ottica di prevenzione ed educazione. Attraverso il Protocollo Zeus, le persone ammonite dal Questore per atti persecutori e violenza domestica, saranno invitate a recarsi al SAM, lo spazio di ascolto per uomini maltrattanti, per avviare, su base volontaria, un percorso ed andare a cambiare, così, i propri comportamenti deviati. Gli operatori dello sportello, inoltre, ogni tre mesi informeranno la Questura sul numero effettivo delle persone ammonite che si sono rivolte ai nostri specialisti, in modo da poter effettuare un monitoraggio. Ringrazio la Questura per questa importante collaborazione”.

Lo Sportello SAM